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Un nuovo mo(n)do di fare salute. Bologna 11 ottobre 2019 ore 18

Siamo lieti di potervi annunciare la prima presentazione nazionale del nostro libro:

“Un nuovo mo(n)do di fare salute. Le proposte della Rete Sostenibilità e Salute”. Edizioni Celid (settembre 2019).

Saranno presenti:
Jean-Louis Aillon, Matteo Bessone, Chiara Bodini (curatori)
Patrizia Gentilini (autrice, ISDE Medici per l’ambiente)
Autori e autrici del volume

Conduce:
Giuditta Pellegrini (giornalista ambientale e fotografa per Terra Nuova e Il Manifesto)

Venerdì 11 Ottobre, ore 18.00
presso Venti Pietre, Via Marzabotto 2, Bologna

A seguire verrà offerto un aperitivo.

Per info e contatti
chiara@phmovement.org
328/7554698

Nel frattempo è possibile scaricare gratuitamente l’introduzione redatta dai curatori e il capitolo 14, “Una riforma strutturale per la sanità: pagare la salute, non la malattia, allineare le convenienze dei diversi attori all’etica e alla salute della comunità e dei cittadini” di Alberto Donzelli in questo sito (http://www.celid.it/scheda-libro?aaref=1298).

Indice del volume:

Introduzione
1. I determinanti sociali della salute
2. Ambiente e salute
3. Cultura e salute
4. Verso una salute globale
5. L’insostenibilità di un modello di sviluppo basato sulla crescita economica
6. La salute come bene comune
7. Approccio sistemico alla salute
8. Le medicine tradizionali e non convenzionali
9. Medicalizzazione, limiti della medicina e della scienza
10. L’appropriatezza: apporti diversi per un problema comune
11. Smascherare e combattere i conflitti d’interessi
12. Medicina e welfare di comunità
13. La tutela del Servizio Sanitario Nazionale
14. Una riforma strutturale per la sanità: pagare la salute, non la malattia
Postfazione:
La costruzione della salute e il legame salute-potere
Appendice n. 1:
I documenti della Rete Sostenibilità e Salute
Appendice n. 2:
L’Appello per una scienza al servizio della comunità

COMUNICATO STAMPA DEL 8 OTTOBRE 2019

UN NUOVO MO(N)DO PER FARE SALUTE

In anteprima il primo libro della Rete Sostenibilità e Salute

Dopo circa un anno di gestazione, è uscito in libreria il libro della Rete Sostenibilità e Salute: “Un nuovo mo(n)do per fare salute”. Come suggerisce il titolo, si tratta di riflessioni e spunti, teorici e pratici, per ripensare la salute e la cura all’interno di un più ampio ripensamento dell’attuale sistema socio-economico e culturale, insostenibile e patogeno.

I vari capitoli, a cura di autori e autrici afferenti alla Rete, affrontano gli snodi principali della “Carta di Bologna”, il manifesto fondativo con cui la Rete è nata cinque anni fa: la salute come prodotto sociale, la centralità delle relazioni e dunque della cultura e della partecipazione, la questione ambientale e le alternative al dogma della crescita, i diversi approcci alla cura e l’importanza del servizio sanitario nazionale, le minacce rappresentate da conflitti di interessi e sistemi che premiano la malattia e non la salute, e molto altro.

Il libro sarà presentato a Bologna, in prima nazionale, venerdì 11 ottobre alle 18.00 a Venti Pietre (Via Marzabotto 2). Grazie alla presenza di Giuditta Pellegrini, giornalista ambientale e fotografa per Terra Nuova e Il Manifesto, sarà possibile un dialogo approfondito con i curatori (Chiara Bodini, Jean-Louis Aillon, Matteo Bessone) e le autrici e gli autori.

Per maggiori informazioni, trovate allegati la scheda libro (copertina, indice ed introduzione), la locandina e l’evento facebook: https://www.facebook.com/events/509221302957935.

A questo link può essere, invece, acquistato il libro online (cartaceo o pdf), oppure scaricato gratuitamente il primo capitolo introduttivo.

“Secondo l’autorevole rivista «The Lancet», i cambiamenti climatici saranno la principale minaccia per la salute del XXI secolo. Contemporaneamente, l’acuirsi delle disuguaglianze alimenta problemi sociali e di salute, sia fisica che mentale, in tutta la popolazione e a tutti i livelli. […]

Che cosa possiamo fare di fronte a tutto ciò?
In questo volume la Rete Sostenibilità e Salute propone spunti teorici e pratici per un cambiamento dell’attuale sistema, a partire da un modo diverso di leggere la malattia e la cura. Si tratta di un utile strumento per tutte le persone che si rifiutano di rassegnarsi a questa ingiusta ed evitabile “realtà”, e vogliono impegnarsi nel dare vita a un mondo che metta al centro la salute delle persone e quella del pianeta.”

La Rete Sostenibilità e Salute

Rete Sostenibilità e Salute: chi siamo?

Siamo un insieme di associazioni che da anni si impegnano in maniera critica per proteggere, promuovere e tutelare la salute. Ogni associazione ha la sua storia e le sue specificità, ma siamo accomunati da una visione complessiva della salute e della sostenibilità.

1. AsSIS – Associazione di studi e informazione sulla salute

2. Associazione Dedalo 97

3. Associazione Frantz Fanon

4. Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia

5. Associazione per la Decrescita

6. Associazione Scientifica Andria

7. Centro Salute Internazionale-Università di Bologna

8. Federspecializzandi

9. Fondazione Allineare Sanità e Salute

10. Fondazione per la Salutogenesi ONLUS*

11. Giù le Mani dai Bambini ONLUS

12. Medicina Democratica ONLUS

13. Movimento per la Decrescita Felice

14. NoGrazie

15. Osservatorio e Metodi per la Salute, Università di Milano-Bicocca

16. People’s Health Movement

17. Psichiatria Democratica

18. Rete Arte e Medicina

19. Rete Mediterranea per l’Umanizzazione della Medicina

20. Saluteglobale.it

21. Segretariato Italiano Studenti in Medicina, SISM

22. Slow Food Italia

23. Slow Medicine

24. SIMP Società Italiana di Medicina Psicosomatica

25. Sportello Ti Ascolto – Rete di Psicoterapia sociale

26. Italia che cambia

27. Vivere sostenibile

Media relation Rete Sostenibilità e Salute

– Portavoce: Jean-Louis Aillon – rete@sostenibilitaesalute.org

– Sito: www.sostenibilitaesalute.org

– Pagina Facebook: Rete Sostenibilità e Salute

– Video: La rete Sostenibilità e Salute; La Carta di Bologna (spot), Presentazione della Carta di Bologna




Forum Internazionale per il diritto alla salute e l’accesso universale alle cure (4 e 5 novembre a Milano)

Il 5-6-novembre si riunirà a Milano il G7 sulla salute. I potenti della terra discuteranno su come trarre ulteriore profitto dalla nostra salute e dalla devastazione del pianeta.


FORUM INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E L’ACCESSO ALLE CURE


PROGRAMMA
SABATO 4 NOVEMBRE 2017
Spazio “BASE” via Bergognone 34, Milano
• h. 9.00 APERTURA DEI LAVORI
Basilio Rizzo, gruppo consiliare Milano in Comune
• h 9,30 RELAZIONE INTRODUTTIVA
Vittorio Agnoletto medico, docente universitario, comitato “Salute senza padroni e senza confini”
• h 10,00 -11,15 PRIMA SESSIONE Disuguaglianze sociali e povertà come cause di malattia
Coordinatore sessione: Piergiorgio Duca, medico, Università di Milano
Relatori:
Franco Cavalli, oncologo, Istituto Oncologico della Svizzera Italiana (IOSI), già Presidente Unione Internazionale contro il Cancro (UICC)
Matthew T Roberts, European Coordinating Committee of Universities Allied for Essential Medicines (UAEM), PHM (People’s Health Movement)
• h 11,15 -12,30 SECONDA SESSIONE L’accesso alle terapie, i brevetti e gli accordi Trips
Coordinatore sessione: Gavino Maciocco, medico, Università di Firenze, direttore di
saluteintemazionale, esperto in salute globale
Relatori:
Gianni Tognoni, medico, Istituto Mario Negri, Milano
Sarojini Nadimpally, Executive Director, Sama Resource Group for Women and Health -Steering Committee. Member of PHM
• h 12,30 – 13,30 PAUSA PRANZO
• h 13,30 -15,00 LAVORI DI GRUPPO
GRUPPO 1: Disuguaglianze sociali e povertà come cause di malattia
Coordinatore del gruppo: Pierfranco Olivani. medico, già presidente del Naga, Milano
GRUPPO 2: L’accesso alle terapie e gli accordi Trips
Coordinatore del gruppo: Fulvio Aurora, Medicina Democratica, responsabile nazionale vertenze. Milano
GRUPPO 3: La privatizzazione dell’assistenza sanitaria
Coordinatrice del gruppo: Chiara Bodini, medico, PHM Europe
GRUPPO 4:I cambiamenti climatici e le ricadute sulla salute, la difesa dell’acqua e della terra come beni comuni
Coordinatrice del gruppo: Ilaria Sesana, giornalista Altraeconomia
• h 15,00 – 15,30 SINTESI DEI GRUPPI DI LAVORO Coordina: Alessandro Braga, “37e2” Radio Popolare
Interventi dei coordinatori dei gruppi di lavoro
• h 15,30 – 16,45 TERZA SESSIONE
La privatizzazione dell’assistenza sanitaria
Coordinatrice sessione: Nicoletta Dentico, Coordinatrice della coalizione Democratising Global Health (DGH)
Relatori:
Zeynep Varol, Medico, Turkish Academics for Peace, PHM
Yves Hellendorff, Segretario nazionale del Secteur Non Marchand de la CNE (Santè-social-culture)
Jean Vignes, Segretario generale della Federation SUD Santè Sociaux
Louise O’Reilly, Relatore sulla salute, Parliament, Sinn Féin -1reland
• h 16,45 – 18,00 QUARTA SESSIONE
I cambiamenti climatici e le ricadute sulla salute, la difesa dell’acqua e della terra come beni comuni
Coordinatore sessione: Gianni Tamino, biologo, già professore Università di Padova
Relatori:
Emilio Molinari, Contratto mondiale dell’acqua, Milano
Estefania Torres Martinez, Europarlamentare GUE-NGL, Commissione Ambiente, Podemos – Spagna
• h 18,00- 18,30 CONCLUSIONI
Estefania Torres Martinez, MEP GUE-NGL , Commissione Ambiente Lettura della dichiarazione finale: “Salute senza padroni e senza confini”


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DOMENICA 5 NOVEMBRE 2017
h. 9 -17 c/o ” Residence AldoDice26x1″ via Oglio 8, Milano
Incontro nazionale dei movimenti e delle associazioni impegnati nella difesa della salute.


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Appello per l’adesione al Forum Internazionale
per il diritto alla salute e l’accesso universale alle cure (4 e 5 novembre a Milano)

Il 5 e il 6 novembre 2017 si svolgerà a Milano l’incontro dei ministri della salute del G7, ultima tappa di una serie di riunioni ministeriali che in questi mesi hanno visto le rappresentanze dei potenti della terra discutere su tematiche come l’ambiente, i trasporti, l’industria, la scienza, il lavoro, l’agricoltura, il cibo.

Anche se l’agenda dell’incontro non è stata ancora resa nota, sembra che i principali temi al centro del dibattito saranno le ricadute sulla salute dei cambiamenti climatici e le politiche sui farmaci.

L’11% della popolazione mondiale ha problemi di alimentazione, soprattutto in zone coinvolte da conflitti e da situazioni ambientali disperate. Negli ultimi decenni l’aumento delle concentrazioni di carbonio, conseguenza della deforestazione e della combustione di carbone, petrolio e gas, ha provocato gravissime conseguenze come il surriscaldamento del globo e pericolose alterazioni all’ecosistema con un susseguirsi di eventi climatici estremi, il cui impatto sulla salute è di proporzioni disastrose. Si stima che, a livello globale, nel 2000 si siano verificati circa 150.000 morti a causa del cambiamento climatico. In assenza di cambiamenti decisivi nelle politiche ambientali l’OMS prevede che entro il 2040 si raggiungeranno i 250.000 morti all’anno.

La desertificazione di vaste aree, la privatizzazione e il dirottamento di risorse idriche a beneficio del profitto delle multinazionali privano dell’accesso all’acqua intere popolazioni. Quasi 700 milioni di persone al mondo, secondo l’OMS e l’UNICEF, non possono usufruire di acqua pulita. La disuguaglianza nella disponibilità e nel consumo di acqua tra paesi ricchi e paesi poveri è enorme e sta continuamente aumentando.

L’accesso ai farmaci è determinato dalle logiche di mercato imposte dalle multinazionali che governano il settore e non certo da priorità decise in base a obiettivi di salute pubblica. Mentre viene incentivato il consumismo di prodotti inutili, è ostacolata la diffusione dei più economici farmaci equivalenti e a milioni di malate e malati è negato il diritto di assumere i farmaci necessari perché troppo costosi. In questo quadro va sottolineato il ruolo del capitale finanziario che spinge l’acceleratore sulla commercializzazione della salute a danno di tutte le donne e gli uomini, soprattutto di quelli più poveri. Il prezzo dei farmaci innovativi è in continua ascesa, in quanto le aziende titolari dei brevetti stabiliscono in regime di monopolio prezzi non giustificati dai costi di produzione. Questa situazione è destinata a peggiorare ulteriormente se gli accordi commerciali internazionali allungheranno la durata
dei brevetti, già garantiti per 20 anni dagli accordi TRIPs e porranno ulteriori vincoli al potere già debole degli stati di regolare il mercato.

I governi della maggior parte dei paesi, anche di quelli che si sono dotati di un servizio sanitario nazionale, da anni riducono le risorse assegnate alla tutela della salute nei loro bilanci, perseguono politiche di privatizzazione dei servizi e di riduzione dell’accesso universale e gratuito alle cure.

In tutte le regioni sono attivi processi di privatizzazione della sanità. In Lombardia ad es. è in atto uno dei più feroci tentativi di privatizzazione dei servizi sanitari che raggiunge l’apice con la proposta di sostituire, per 3.350.000 concittadine e concittadini affetti da una patologia cronica, il medico di Medicina Generale, con un “gestore” rappresentato spesso da società private finalizzate al profitto.

Questi elementi, presi nel loro insieme, configurano un vero attacco alla salute delle popolazioni di cui le politiche neoliberiste, portate avanti dai potenti della terra rappresentati nel G7, sono la causa determinante. Difendere il diritto alla salute, il libero accesso alle cure e la conservazione del territorio significa contrapporsi in modo chiaro e deciso a queste politiche, a questi trattati, allo strapotere delle multinazionali, assumendo senza ambiguità una posizione di contrasto nei confronti di chi è parte integrante di questo sistema economico.

La soluzione al problema non sta, come hanno tentato di farci credere anche qui in Italia, nell’aumentare di qualche migliaia il numero di malate e malati che possono accedere a terapie specifiche, mentre diverse migliaia di altre cittadine e cittadini ne restano esclusi. Garantire la salute per tutte e tutti significa anche mettere in discussione il ruolo di BIG PHARMA e la complicità delle politiche che ne tutelano, a tutti i livelli, gli interessi.

Per questo il GUE, gruppo parlamentare “Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica” in collaborazione col gruppo consiliare “Milano in Comune” e con il Comitato “Salute senza padroni e senza confini”, costituitosi in questa occasione attraverso l’adesione di decine di realtà collettive, chiamano a raccolta associazioni e movimenti operanti nel settore dell’ambiente e del diritto alla salute per organizzare un Forum internazionale per diritto alla salute e l’accesso universale alle cure sabato 4 novembre a Milano presso BASE MILANO, in via Bergognone 34 (MM2 Porta Genova – MM Sant’Agostino) in concomitanza con la riunione dei ministri della salute del G7 e in contrapposizione all’ipocrisia dei partecipanti a questa riunione che anziché proporre soluzioni al bisogno di salute delle popolazioni, confermerà le politiche liberiste che sono la causa reale dello sfruttamento di donne e uomini e del territorio.

L’obiettivo è quello di realizzare due giornate di riflessioni e confronti non solo per denunciare l’attacco durissimo condotto alle condizioni di salute degli esseri umani e del nostro pianeta da parte di chi è al vertice della politica, dell’economia e della finanza mondiale, ma anche per mostrare quali sono le reali priorità nel campo della tutela della salute, indicare le scelte da compiere, mostrare le buone pratiche sperimentate sui territori e organizzare un’agenda globale di lotta con obiettivi precisi contro la privatizzazione della sanità.

In questo contesto non si può prescindere dall’enorme sviluppo della produzione di armi e dalle guerre in corso, che hanno, come prima conseguenza, la diffusione in tutto il globo di malattie e morte, ingiustizie e miseria, povertà e migrazioni di massa.

Il 4 Novembre si terrà un Forum con la presenza di esperte, esperti, attiviste e attivisti provenienti da tutto il mondo che, intrecciando le loro comunicazioni con le testimonianze provenienti dai territori, affronteranno, tra gli altri, i seguenti temi:
-­‐la disuguaglianza sociale e la povertà come determinanti di malattie
-­‐l’accesso ai farmaci e alle cure
-­‐la privatizzazione dei servizi sanitari
-­‐le cause, le conseguenze e le responsabilità dei cambiamenti climatici, la difesa dell’acqua e della terra come beni comuni

Il 5 novembre è previsto, sempre a Milano, un incontro nazionale tra le reti, le organizzazioni e i movimenti attivi sui diversi temi della tutela della salute e dei cambiamenti climatici operanti in Italia.
L’incontro si svolgerà c/o il “Residence sociale Aldo dice 26×1”in via Oglio 8 (MM3 Brenta)

Tutte le realtà interessate a partecipare a tale incontro e ad aderire al Comitato “Salute senza padroni e senza confini” ,sottoscrivendo questo appello, possono contattarci all’indirizzo e mail dirittoallasalute2017@gmail.com
Il presente appello può essere inoltre visionato collegandosi alla pagina evento facebook Forum diritto alla salute e accesso universale alle cure e alla pagina facebook di Milano in Comune.
Entrambe le pagine raccoglieranno gli aggiornamenti dell’iniziativa.

Rivolgiamo un appello ai movimenti, alle associazioni, alle organizzazioni non governative, alle/ai rappresentanti delle/dei lavoratrici/lavoratori, alle realtà di base della società civile e alle forze politiche che si riconoscono nella lotta per affermare il diritto alla salute affinché aderiscano al Forum internazionale, partecipandovi attivamente, e diffondendone la notizia attraverso tutti i canali di comunicazione a loro accessibili.

GUE, gruppo parlamentare “Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica”
Milano in Comune, Gruppo consiliare al Comune di Milano
Comitato “Salute senza padroni e senza confini”

prime adesioni:
Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute; 37,2″, la trasmissione di Radio Popolare sulla salute; AIEA Associazione Italiana Esposti Amianto; Rete per il diritto alla salute di Milano e Lombardia; Forum Diritto alla Salute; NAGA; Comitato per l’acqua pubblica; Il sindacato è un’altra cosa-­opposizione CGIL; CONUP-­ coordinamento nazionale unitario pensionati di oggi e di domani; Comitato Nascere a Latisana; A. I. U. T. O. Associazione Italiana Umanitaria Tutela Ospedali; C. N. S. Comitato Nazionale Sanità

Milano, 5 ottobre 2017

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Manifesto per la creazione di un fronte comune per la difesa del Sistema Sanitario Nazionale

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COMUNICATO STAMPA DEL 7 MARZO 2017

7 Aprile mobilitazione europea – #health4all

Il manifesto della RSS: fare fronte comune per difendere il Sistema Sanitario Nazionale.

La Rete Sostenibilità e Salute, RSS aderisce alla mobilitazione europea #health4all del prossimo 7 aprile organizzata da Europe Health Network (www.europe-health-
network.net) per la difesa dei sistemi sanitari in Europa mediante la costituzione di un fronte comune che:

• contrasti la volontà politica di ridimensionamento della sanità pubblica,
• favorisca la promozione della salute agendo sul territorio e sui determinanti sociali e ambientali,
• costruisca una società più equa.

Secondo le valutazioni dell’OMS degli ultimi dieci anni, gli indicatori di salute dimostrano che il sistema sanitario in Italia è stato efficace e meno costoso che nella maggior parte dei Paesi occidentali ad alta industrializzazione.

Le varie forme assicurative integrative o sostitutive, invece, rischiano di produrre livelli differenti di copertura sanitaria che colpirebbero profondamente il solidarismo del sistema sanitario basato sulla fiscalità generale, con aumento del consumismo sanitario e riduzione dell’appropriatezza degl’interventi.

La salute non equivale alla quantità di prestazioni erogate: pertanto bisogna favorire l’informazione perché i cittadini non credano che il mantenimento della salute dipenda
dal numero di visite specialistiche ed esami diagnostici effettuati o dal consumo di farmaci.
Un sistema sanitario sostenibile persegue il fine di determinare la migliore e più adatta risposta ai differenti bisogni di ciascuno, considerando criteri di documentata
efficacia.
Secondo l’art. 32 della Costituzione, la gratuità delle prestazioni in funzione del bisogno è dovuta in quanto il servizio sanitario è sostenuto dalla fiscalità generale secondo la logica della progressività; ciò ha un valore ancora maggiore in fase di crisi economica per
consentire a tutti l’accesso alle cure.

IN ALLEGATO POTETE TROVARE UN MANIFESTO che spiega le ragioni della mobilitazione da parte della RSS e che vorrebbe delineare una base comune dove possano riconoscersi
tutte quelle realtà che lottano per difendere il SSN, nell’ottica di costruire un fronte comune per adoperarsi al meglio per il 7 Aprile e per future mobilitazioni.

La Rete Sostenibilità e Salute


Manifesto per la creazione di un fronte comune
per la difesa del Sistema Sanitario Nazionale

1. Non è vero che la sanità pubblica è insostenibile. Un sistema sanitario è tanto sostenibile quanto si vuole che lo sia. Secondo le valutazioni dell’OMS degli ultimi dieci anni, gli indicatori di salute dimostrano che il sistema sanitario in Italia è stato efficace e meno costoso che nella maggior parte dei Paesi occidentali ad alta industrializzazione. Un sistema sanitario sostenibile non prevede l’utilizzo illimitato delle risorse ma persegue il fine di determinare la migliore e più adatta risposta ai differenti bisogni.

2. Le varie forme assicurative integrative o sostitutive di ogni natura ed il cosiddetto secondo welfare rischiano di produrre livelli differenti di copertura sanitaria che potrebbero colpire profondamente il solidarismo del sistema sanitario basato sulla fiscalità generale, tendendo ad aumentare il consumismo sanitario e a non migliorare l’appropriatezza degli interventi. Gli attuali 35 miliardi di euro della spesa sanitaria privata italiana potrebbero costituire solo la spesa iniziale in un mercato privato che ha come sua principale finalità la massimizzazione degli utili e la minimizzazione del rischio d’impresa: la tendenza che ne risulterebbe potrà aumentare di conseguenza anche la spesa sanitaria complessiva scaricando sempre sul pubblico gli interventi più complessi e costosi (emergenza-urgenza, rianimazione, oncologia, patologie cronico-degenerative).

3. E’ deleteria l’ideologia della salute equivalente alla quantità di prestazioni erogate che significa indurre la popolazione a credere che il mantenimento della salute dipenda dal numero di visite, esami, indagini e dal consumo di farmaci: ciò è solo funzionale al sistema medico-industriale nella logica di una crescita economica illimitata ed indiscriminata e dell’accrescimento dei profitti.

4. La prevenzione primaria, intesa come andare alle cause delle cause che producono malattie e disagi nell’ambiente di vita e di lavoro, deve tornare ad essere elemento fondamentale del sistema sanitario e non può essere confusa né sostituita da pratiche di diagnosi precoce, pur se dimostrate utili. Altrettanto importanti sono le azioni di promozione della salute e del benessere, da perseguire in modo intersettoriale con approccio di “salute in tutte le politiche”: prevedere interventi di cura per poi riportare le
persone nei luoghi di provenienza senza modificare le condizioni che le hanno fatte ammalare contraddice il buon senso, l’efficacia e la giustizia sociale.

5. La dimensione relazionale è centrale al rapporto di cura, e coinvolge il paziente come persona all’interno delle proprie reti familiari e sociali. Per questo serve un approccio multidisciplinare, in stretta sinergia con l’ambito d’intervento sociale.

6. Secondo l’art. 32 della Costituzione, la gratuità delle prestazioni in funzione del bisogno è dovuta in quanto il servizio sanitario è sostenuto dalla fiscalità generale secondo la logica della progressività; ciò vale specialmente in fase di crisi economica che riduce una crescente percentuale della popolazione sotto il livello di povertà.

7. Il ricorso a forme di assistenza privatistica in ambito pubblico deve essere profondamente rivisto incentivando da un lato modalità d’effettiva continuità assistenziale del processo di cura dei pazienti, dall’altro valorizzando gli operatori sanitari che aderiscano a progetti con questa finalità. L’obiettivo di riduzione delle liste d’attesa non può prescindere dalla valutazione dell’efficacia degli interventi.

8. Il servizio sanitario è un sistema che si realizza nel decntramento territoriale: appare opportuno che i responsabili siano conosciuti e identificati dai cittadini in modo tale che questi ultimi possano esercitare forme partecipate di controllo. Tale possibilità, finora
peraltro mai contemplata, diventa sempre più ardua a causa della continua estensione territoriale delle ASL che allontanano sempre più dai territori locali i responsabili istituzionali.

9. Il servizio sanitario deve essere riformato dai principi costituzionali di cui agli articoli 3, 32, 41 della Costituzione, ripresi ed estesi dagli articoli 1 e 2 della legge di Riforma Sanitaria del 23 dicembre 1978.

10. Una nuova riforma sanitaria e sociale non può prescindere da una riforma del sistema di formazione dei professionisti della salute, che comprenda i criteri e le procedure di reclutamento, selezione e accesso (riduzione del gradiente sociale); gli approcci metodologici (formazione al pensiero critico); i contenuti (multidisciplinarietà); le sedi di formazione (territorio, comunità); e le modalità operative (lavoro integrato in equipe all’interno di un sistema sanitario pubblico).

Bologna, 7 Aprile 2017

Rete Sostenibilità e Salute

Si invitano tutte le realtà che condividono il manifesto a segnalare la loro adesione scrivendo a: rete@sostenibilitaesalute.org

ADERISCONO ALL’APPELLO:

-Comitato Toscano Sanità
-Mario Frusi,presidente della sessione provinciale di ISDE-medici per l’ambiente Cuneo
-Leonardo Paoluzzi, medico chirurgo direttore scientifico dell’Istituto Superiore di Ricerca in Medicina Tradizionale e Antropologia
-Vittorio Agnoletto, medico del lavoro, insegna all’Università degli Studi di Milano, Associazione CostitutzioneBeniComuni
-Cristiana Abbafati, PhD Istituto di Economia e Finanza
“La Sapienza” Università di Roma
-CCM Comitato Collaborazione Medica
-Progetto Illuminiamo la salute
-Benedetta Aimone, MMG
-Associazione di promozione sociale Explore
-FederSpecializzandi

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NOTAV anche in Valtellina

Medicina Democratica e Legambiente, con l’essenziale supporto dei comitati locali, presentano ricorso al TAR contro l’accordo di programma relativo alla modifica della destinazione d’uso dell’area (sito inquinato “messo in sicurezza”) ex Falck di Novate Mezzola (SO) e contro la ripresa degli scavi in due cave locali.

Cosa c’entra la TAV ?

C’entra perché la finalità del piano è quella di produrre (a partire dalla cavazione fino al trattamento nella area reindustrializzata) di “conci” ovvero dei manufatti in cemento per la realizzazione di gallerie (ferroviarie e autostradali) indispensabili per realizzare qualunque intervento TAV.

Di seguito il comunicato stampa congiunto.

 

COMUNICATO STAMPA

“QUEL RAMO DEL LAGO DI CROMO”

RICORSO AL TAR DELLA LOMBARDIA CONTRO LA DECISIONE DEGLI ENTI LOCALI

(COMUNE DI NOVATE MEZZOLA, PROVINCIA DI SONDRIO, REGIONE LOMBARDIA)

DI PERMETTERE L’INSEDIAMENTO DI UN NUOVO SITO INDUSTRIALE SU UN’AREA

INQUINATA (EX FALCK) NEL COMUNE DI NOVATE MEZZOLA, NEI PRESSI

DELL’OMONIMO LAGO COLLEGATO CON IL LAGO DI COMO.

In data odierna 3 associazioni impegnate a difesa della salute e dell’ambiente: Comitato

Salute Ambiente Valli e Lago di Novate Mezzola, Legambiente, Medicina Democratica

hanno presentato ricorso al TAR con l’avvocato Gianmaria Moiola del foro di Sondrio. Le

associazioni ricorrenti in nome proprio e dei cittadini coinvolti in molti modi hanno cercato

di convincere gli Enti interessati ad evitare ogni forma di ulteriore inquinamento e di rischio

per la salute della popolazione di un territorio di grande pregio naturalistico.

Non sono servite la Raccolta di firme conclusasi con ben 4450 adesioni, incontri,

convegni, interrogazioni parlamentari e regionali, non ultimo una partecipata

manifestazione popolare.

Secondo gli enti promotori l’insediamento industriale per lavorare il granito

recuperato da due cave circostanti spingendosi nelle viscere della montagna va

fatto, costi quello che costi.

Il testo del ricorso, molto articolato e argomentato denuncia le modalità con cui si è

proceduto, ad esempio modificando il Piano di Governo del Territorio nonostante l’evidente

contrasto con principi dell’art. 19 del Piano Territoriale Regionale, ribadisce come non si

possa costruire su una discarica inquinata da sostanze tossiche;

considera che sono stati arbitrariamente cambiati i valori limite stabiliti dalla legge per il

cromo esavalente (da 5 microgrammi /litro a 30 microgrammi/litro);

ricorda che diversi lavoratori già impiegati alla Falck hanno subito danni alla loro salute

causa le esposizioni a sostanze tossiche e cancerogene e che vi sono eccessi di malattie

importanti anche fra i cittadini che hanno vissuto e/o vivono nel territorio.

Denuncia il rilevamento di non trascurabili concentrazioni di cromo, alluminio ed arsenico

nelle acque superficiali e sedimento in prossimità del sito, secondo recenti analisi

compiute su mandato del Comitato.

Chiede, poi, che venga posta attenzione al principio di precauzione voluto dall’Unione

Europea che anche in questi giorni sta accusando l’Italia di non rispettare le norme di

legge.

Le associazioni ambientaliste e le popolazioni inquinate non accettano più che si utilizzino

senza criteri le risorse naturali, che queste vengano sfruttate a scopo esclusivo di profitto,

producendo conseguenze negative in termini di perdita della salute e soprattutto che

questa situazione continui ad essere ostentata a livello istituzionale.

Il Comitato Salute Ambiente Valli e Lago di Novate Mezzola tiene a ringraziare le

numerose persone che si sono impegnate, che hanno partecipato e contribuito alle

iniziative di raccolta fondi.

Iniziative grazie alle quali è stato possibile giungere al compimento delle indagini

ambientali ed azioni legali.

 

 

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