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RETE SOSTENIBILITA’ E SALUTE: «VACCINO COVID AI BAMBINI, MORATORIA SUBITO»

La
Rete Sostenibilità e Salute ha lanciato un appello, già
sottoscritto da circa un migliaio di operatori sanitari, per la
richiesta di una moratoria sulla somministrazione del vaccino Covid
ai bambini.

«La
vaccinazione dei bambini non comporta sostanziali benefici diretti ai
riceventi, data la bassa incidenza e le manifestazioni cliniche
moderate della malattia nelle fasce pediatriche, né benefici di
rilievo per la collettività,
poiché i bambini non hanno un ruolo rilevante nella trasmissione del
SARS-CoV-2 – scrive la Rete nel suo appello – Inoltre, i
vaccini in uso non azzerano la trasmissione dell’infezione, hanno
durata sconosciuta ed efficacia ridotta su alcune delle varianti
sinora emerse. Non è stata stabilita, ad oggi, la necessità e la
frequenza di dosi di richiamo per mantenere l’immunità conferita con
i vaccini (ma già si prospettano con insistenza rivaccinazioni
almeno annuali), ed è sconosciuto l’effetto di una eventuale
immunizzazione periodica».

«A
fronte di benefici minimi o trascurabili riteniamo
che non sia opportuno esporre i bambini al rischio di eventi avversi
conosciuti e comuni,
anche se probabilmente in gran parte reversibili, e al
rischio di eventi avversi a lungo termine ancora non individuati, ma
possibili
– proseguono i promotori – La sorveglianza post-marketing delle
vaccinazioni è iniziata da poco tempo; le informazioni su eventi
rari ma pericolosi si potrebbero presentare nel corso degli anni, ed
evidenziarsi essenzialmente con lo sviluppo di programmi di
sorveglianza attiva, ancora oggi lacunosi o completamente assenti. Si
ritiene che la vaccinazione da sola non possa portare alla “immunità
di gregge”, quindi attualmente non esiste una giustificazione
“altruistica” o “etica” nel vaccinare i bambini al fine
di proteggere le popolazioni a rischio, già oggetto di un’intensa
campagna vaccinale».

«I
bambini reagiscono in modo diverso rispetto agli adulti ai vari
stimoli antigenici, con differenze profonde nelle varie fasce di età.
Inserire nuove vaccinazioni nei calendari vaccinali pediatrici
potrebbe comportare una riduzione delle coperture delle vaccinazioni
di routine, e causare interazioni sconosciute. I bambini non sono i
più colpiti da questa pandemia, ma rischiano di essere le sue più
grandi vittime. L’imperativo ippocratico “primum non nocere” è
un principio basilare per ogni medico e dovrebbe esserlo anche per
ogni provvedimento di sanità pubblica. Il numero di vaccini da
inoculare (NNT) ai bambini potrebbe essere molto alto per evitare
loro un caso di COVID-19; continueremo ad impegnarci per promuovere
alimentazione sana e stili di vita adeguati a preservare le
fisiologiche capacità difensive dell’organismo contro tutte le
infezioni e contro le malattie croniche e degenerative»: così si
conclude il documento.

L’appello,
articolato e documentato, ha a corredo una corposa bibliografia
scientifica che viene messa a disposizione delle istituzioni, delle
autorità e dei decisori politici.